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giovedì 24 febbraio 2011

Botega scola industria artigianto arte a Sparè sul Menago de "Bepo Marco" Giuseppe Merlin 1881 1964

Giuseppe Merlin Cavaliere, 1881 1964 , Asparetto Verona. Detto "Bepo Marco" Artista "marangon" e industriale. Giuseppe Merlin (1881 1964) possedeva una solida frequentazione e appoggio del patriziato veneto che gli consentirono di conoscere l'umanesimo, mosso da quella determinazione che proveniva da convincimenti filosofici e pedagogici idealistici propri della formazione dell' Antica Università Sparsa nelle Isole del Menago. Il contatto diretto con "la materia" è il cardine dell'apprendimento, della scuola bottega Giuseppe Merlin in Asparetto. Molta pratica e la teoria necessaria , del mestiere del "marangon" veniva impartito dallo stesso Giuseppe Merlin (1881 1964) che cominciò nel riprodurre copie fedeli di mobili d'arte avuti da restaurare provenienti da ville patrizie, da palazzi notevoli, e da famosi mecenati. Il restauro comprendeva anche statue in legno provenienti dal Veneziano o da Firenze. Alla Bottega Scuola Giuseppe Merlin (1881 1964) lavorarono e ebbero docenza i figli Maestri d'Arte Vasco e Remo. Nel 1934 La Bottega- Scuola Giuseppe Merlin di Asparetto cresce con il patrocinio dell'Istituto Nazionale del Lavoro, così la bottega diventa un "arsenale" pieno di attività. I giovani imparano alla Scuola Artigianale di A-Sparè , la prima scuola del mobile d'arte delle Isole Sparse Menago , il cui caposcuola è Giuseppe Marco Merlin depp Bepo. Molti allievi uscirono dalla mitivca 1^a Bottega scuola di Asparetto. Fu così che poi si diffuse intorno al Menago nel veronese ma anche a Casale nel Padoan, l'arte del mobile riprodotto che il Maestro Giuseppe Merlin e i suoi figli M.i d'arte Vasco e Remo, avevano insegnato a tutti. Il Maestro Vasco e Remo sono altri immortalati, con gli allievi della mitica bottega scuola di A Sparè to Verona, nella famosa fotografia mitica. In molti si iscrivono al primo corso, sono più di quaranta, provengono dalle isole limitrofe, Tavanara, Bionde, Farfusola, Pierin, Madona, Borgo, , Isole Sparse Menago Barbugine,Villafontana, Menà, Venera, Frasca, Frescadela, Porte, Ca del Lago,Borgo, Malavicina, Piopaza, Curoi, Sustinenza, Polesela, , Brancon, Casele, Campalan, Barabò, creando le premesse per quella diffusione della lavorazione del mobile d'arte che si allarga a spirale. La Bottega scuola d’arte di Giuseppe Marco Merlin e dei figli M.o Vasco e M.o Remo negli anni Trenta e Quaranta si allargò sempre più potenziando tutti i rami attinenti al legno, ai mobli e all'arredamento. La bottega scuola arrivò ad avere fino a 80, 100 "marangoni" dipendenti. Ormai era diventata una vera e propria azienda, il lavoro non si era fermato al restauro del mobile antico, infatti disfacendo i mobili veneziani e osservando come erano fatti si era trovato il modo di riprodurli"




Era nato così il mobile d'arte, in un felice connubio di tradizione ed innovazione, espressione di profonda conoscenza degli stili e della particolare tecnologia utilizzata.



Nel 1934 gli altri insegnanti sono il maestro d'arte Vasco Merlin (1906-1980) e Remo . Fra le materie insegnate, principalmente, il disegno poi la storia dell'arte, l'intaglio, l'intarsio, la laccatura e la doratura.



Nella Bottega-poi Industria scuola c'erano anche i "bocia", ragazzi giovani in cerca di imparare un mestiere. I giovani che imparavano il lavoro in questa scuola con didattiche desuete alle scuole tradizionali, fondarono a loro volta, quasi tutti prospere e qualificate botteghe. Giuseppe Marco Merlin conobbe molti patrizi e molti antiquari, tra cui De Giovanni,in Bologna, che tra gli si fece restaurare mobili antichi. Così dal 1920, Giuseppe Merlin e cominciò a restaurare e a produrre pezzi riprodotti. Giuseppe Merlin ebbe tra la sua clientela anche molti Conti Veneziani tra cui il Conte Moncenigo e il Conte Cesana. Intorno a Sparè invece i clienti furono il General Parodi di Concamarise, lo storico - scrittore Bruno Bresciani di Cerea e tanti ,altri. La necessità era accompaganta dalla grande passione per il bello e il genio dell'artista. I mobli di maggior pregio e d'antiquariato erano studiati e poi riprodotti.